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“Any other Business, Amsterdam, 2009-11”. Nicoline van Harskamp. Cortesia D+T Project Brussels. Foto: Willem Sluyterman van Loo.
TRIGGERING REALITY
Nuove condizioni per l’arte e l’architettura in Olanda
16 dicembre 2012 - 10 marzo 2013
CENTRO PER  L'ARTE  CONTEMPORANEA  LUIGI  PECCI.

a cura di Giampiero Sanguigni

“Abbiamo voluto evidenziare la comparsa, in Olanda, di un nuovo atteggiamento critico nei confronti della realtà fisica, sociale e culturale. Gli autori presenti in questo libro sono accomunati da una ricerca che prende spunto da quanto li circonda, da una produzione che si rispecchia nei cambiamenti in atto nel paese, facendoli propri e restituendoli sotto forma di installazioni, video, sculture e interventi urbani. Si tratta di un processo biunivoco: le ricerche e i lavori raccontati in questo testo cercano di innescare, a loro volta, una reazione nel contesto stesso che vanno a indagare, trasformando il territorio, veicolando la coscienza collettiva e commentando in maniera critica lo stato attuale del Paese. L’Olanda degli anni ‘90, quella delle visioni dorate e delle grandi trasformazioni, dei progetti icona e delle baby-stars, non esiste più. Si potrebbe imputare la responsabilità della situazione alla crisi, la stessa che ha drasticamente interrotto l’ascesa dell’architettura spagnola e messo in ginocchio un intero paese come la Grecia. Probabilmente la verità risiede nel fatto che, in un periodo in cui l’economia non sembra più un fenomeno gestibile e in cui le autonomie nazionali europee devono rendere conto delle proprie scelte a un governo centrale, la cultura, un tempo termometro del benessere di un paese, è diventato, a causa delle congiunture economiche, un ambito meno rilevante. Eppure è proprio nei momenti di crisi, quando la società diventa più chiusa e meno fiduciosa dell’altro, che arte e architettura possono dare una risposta, perché entrambe lavorano sul presente e ci permettono di comprendere meglio il periodo che stiamo passando. In Olanda, nonostante la cultura sia ancora un elemento trainante, il paragone con i due decenni passati mette alla luce una progressiva diminuzione degli spazi e delle istituzioni destinati a promuovere le ricerche delle nuove generazioni. Nel 2012 il Berlage Institute ha chiuso i battenti, seguendo, come altre istituzioni post-accademiche, la decisione congiunturale del governo di diminuire i finanziamenti. Similmente sono scomparse altre importanti piattaforme culturali, case editrici e collane che indagavano la ricerca architettonica nell’Olanda contemporanea. Anche nell’ambito dell’arte sono stati applicati dei tagli sostanziali. I fondi destinati alla cultura sono stati diminuiti del 25%. Quello della crisi è un fenomeno globale, ma che in Olanda, vista la diffusione capillare delle sovvenzioni e l’atmosfera culturale del decennio appena passato, ha dato un segno tangibile della situazione che l’Europa sta attraversando. Ora si costruisce di meno e i committenti non possono più garantire un mercato stabile. Così, molti degli studi di architettura si sono spostati nell’ambito della ricerca, sconfinando in settori solitamente più propri delle discipline artistiche. I creativi olandesi indagano la città e i suoi luoghi, osservando i fenomeni sociali in atto, scegliendo le forme e i materiali del contesto in cui si trovano ad operare, lavorando su opere che rielaborano. Gli autori cercano un rapporto più diretto con la realtà, la indagano, la riproducono, la rappresentano, la criticano.”
Artisti :
Atelier Van Lieshout, Boundary Unlimited, DUS architects, Haas & Hahn, Nicoline Van Harskamp, Anne Holtrop / Bas Princen, Wouter Klein Velderman, Krijn de Koning, NIO Architects, ONIX


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“The Monkfish and the Waterwolf in Haarlemmermeer, 2009”. NIO architects.