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Dacia Manto (2011), Macondo (Nebulosa II) dettaglio
When (Italian) Responsibilities Become Form

W(I)RBF è la citazione della mostra When Attitude Become Form curata dal noto curatore svizzero Harald Szeemann. Ovviamente è una citazione ironica perché il periodo attuale, quello della globalizzazione e della multiculturalità, della crisi economica e della spettacolarizzazione della vita quotidiana non è il periodo del Boom economico e dei movimenti sociali e studentesco nel quale prende vita il progetto di Szeemann. Una conferma del mutato clima è anche la location: per When Attitude Become Form è un museo, per W(I)RBF è una galleria privata. W(I)RBF è quindi un’ironica riflessione sul momento storico nel quale viviamo dove l’arte è sedotta dalle tentazioni del mercato ricercando eventi mediatici e mondani che non fanno parlare delle opere o degli artisti ma solo degli eventi stessi e di tutto ciò che gira intorno. Quindi se responsabilità significa “rispondere” allora l’interpretazione che come curatore ho dato al termine è di risposta rispetto alla spettacolarizzazione, turistizzazione e mediatizzazione dell’arte contemporanea. Partendo quindi dal particolare clima culturale italiano distratto da una diffusa esigenza di divertimento ed intrattenimento e passando per alcune modifiche del mondo artistico contemporaneo come per esempio la modifica del ruolo del museo che nella sua continua ricerca di fondi si rivolge sempre più ad un pubblico di turisti e sempre più spesso sovrappone la sua attività istituzionale a quella commerciale delle gallerie private nella serata inaugurale ho scelto di lasciare in silenzio opere ed artisti commissionando una performance di puro divertimento e svago ad un’agenzia di animatori turistici. Gli animatori lasciati liberi di agire e di improvvisare come se si trovassero all’interno di un villaggio turistico in realtà si sono lasciati condizionare dal contesto artistico improvvisando uno sketch basato su un topos dell’arte contemporanea cioè l’addetto alle pulizie che scambia l’opera d’arte per spazzatura ed un happening che rivisitando il tema della natività, un must dell’arte moderna, ha coinvolto direttamente il pubblico della galleria. La loro azione, allo stesso tempo di intrattenimento e di disturbo, è terminata con l’organizzazione di balli di gruppo e trenino finale di fronte al divertimento ed al disagio dei presenti. Molti commentatori hanno definito questo particolare vernissage di gusto situazionista. Pur non essendoci stata da parte mia alcuna specifica citazione (se non alla mostra di Szeemann) è effettivamente chiara la vicinanza dell’idea della mostra ad alcune idee di Guy Debord come per esempio l’insoddisfazione e la critica della società dello spettacolo, il torpore e la passività dello stile di vita contemporaneo che sottrae stimoli al vivere creativo, la trasformazione dell’uomo in spettatore passivo, l’attenzione per il gioco, ecc. E’ anche vero però che c’è una differenza sostanziale rispetto al situazionismo di Debord: la mia mostra è allestita all’interno di una galleria privata e gran parte delle opere in mostra sono opere vendibili. Si tratterebbe quindi di quella “pecca” che secondo Debord caratterizzava i critici d’arte colpevoli di essere schierati a favore del sistema! .

Curatore : Raffaele Quattrone
Artisti : Emanuela Ascari, Armando Lulaj, Dacia Manto, Alessandro Moreschini, Piero Mottola, Cesare Pietroiusti, Michelangelo Pistoletto & Diego Paccagnella per Love Difference     Galleria OltreDimore Bologna.

When (Italian) Responsibilities Become Form

Emanuela Ascari, 1 m², 2012 Installazione Polvere di materiali edili da demolizioni urbane.100x100 cm